Dicono di lei

Hanno scritto di lei:

Marcello Nebl 2007, Chiara Girardi 2007, Pietro Marsilli 2007, Paolo Dalla Torre 2007/2008, Marco Zeni 2008, Sara Bassetti 2009, Fiorenzo Degasperi 2009/2011, Salvatore Ferrari 2010, Elisabetta Doniselli 2016, Paolo Tomio 2019

"La natura è sempre stata una fonte inesauribile di ispirazione dell’arte poiché l’uomo ritrova in essa quelle leggi che gli appartengono in quanto natura egli stesso. Questa verità è percepita dalla pittrice Elisa Zeni grazie al dono raro di una sensibilità tramite la quale può entrare in risonanza spirituale e fisica con gli elementi naturali e trasferire le sue più intime sensazioni sulla tela. Della natura ama tutto: fiori, prati, montagne, sassi, ma è affascinata in particolare dall’acqua, la sostanza più comune e, allo stesso tempo, più misteriosa a causa della sua essenza cangiante e inafferrabile.
Priva di forma e colore, l’acqua passa dallo stato liquido al solido o gassoso assumendo indistintamente tutte le forme e tutti i colori; porta la vita dentro di sé attraversando senza soluzione di continuità infinite metamorfosi che solo pochi sono in grado di percepire e rivelare con il linguaggio dell’arte. Non a caso, nei dipinti di Elisa Zeni, il confine tra figurazione e astrazione è sempre estremamente labile perché, più che dalla raffigurazione oggettiva della realtà, lei è spinta dalla necessità di manifestare attraverso le forme e il colore, le emozioni che l’incantesimo ipnotico dell’acqua – in tutte le sue manifestazioni – induce nel suo inconscio o, per meglio dire, nella sua anima.
Elisa coltiva con successo anche la tradizione del ritratto, un genere storico immeritatamente dimenticato dato che dipingere un ritratto è uno dei temi più difficili della pittura perché si deve cercare di catturare non solo la somiglianza ma anche lo spirito della persona che sta posando. A giudicare dal volto radioso della ragazza sorridente e dall’atteggiamento timido e ritroso della bimba, lei è riuscita a cogliere perfettamente le due personalità dimostrando in modo suggestivo l’attualità di tale pittura, quando eseguita a regola d’arte."

Paolo Tomio, 2019 - icsART 2019 N.6

 

"L’acqua è presenza costante nelle opere di E. Zeni: può essere flusso e trasparenza, così che il fondale di sassi e terra rivela luminosità e toni inusuali. In altri momenti la corrente acquista densità: ora la luce più che dall’esterno, sembra provenire dal profondo e diviene luogo di epifanie; nel suo costante scorrere ci appaiono davanti, in una sorta di momentaneo equilibrio, foglie e fiori che sembrano alludere ad una ininterrotta metamorfosi."

Elisabetta Doniselli, 2016

 

“Dipingere l’acqua per Elisa Zeni è un sorta di cerca della propria anima”. […] “I suoi specchi acquatici sono occhi che guardano, mezzi di comunicazione tra chi ci abita e il mondo esterno. Osserva, carpisce informazioni dal mondo fisico per poi agire di conseguenza. Acqua di vita, acqua di fonte, acqua di salvezza, per l’uomo e per il suo spirito.

[…] “Desiderio di spiritualità, che non viene mai veramente appagata ma sempre ricercata. D’altronde l’aspirazione umana è quella della continua e imperterrita ricerca. Non è il raggiungimento il fine. Il senso delle cose sta nella durata e nella lunghezza del corso d’acqua. La sorgente e la foce non sono altro che due facce della stessa medaglia"

Fiorenzo Degasperi, 2011

 

...siamo di fronte  ad una ricerca che si potrebbe anche definire una ricerca dal sapore d’antico, orientata quest’anno su due filoni: ecco quindi i Percorsi dell’acqua, dove questo elemento è visto secondo un angolo visuale diverso dal solito, vale a dire dall’alto, alla ricerca della resa del fondale, sottoposto alla continua mutazione per i riflessi dell’acqua. I Voli radenti, invece, sono vedute riprese da fotografie scattate dall’artista, con la rappresentazione di montagne quasi del tutto nascoste dalle nuvole. “Mi piace pensare – afferma Elisa – che non siano semplici vedute, ma visioni perché l’uomo viene proiettato in un luogo reale e allo stesso tempo sconfinato, quasi immaginario”. In effetti la nota immagine chiamata Der Wanderer über dem Nebelmeer, “Il viandante sul mare di nebbia” di Kaspar David Friedrich potrebbe essere accostata a questi dipinti, che hanno come dicevo, un tocco di antico.

Paolo Dalla Torre, 2008

 

Elisa Zeni ripercorre nelle sue opere quelle strade che quasi due secoli orsono percorsero grandi artisti come Caspar Friedrich e William Turner. La rappresentazione della Natura, nei suoi mutevoli aspetti, è il fondamento della sua pittura. Una pittura volutamente figurativa che riesce a descrivere con una singolare forza e soprattutto con un impulso quasi religioso l’armonia e il fascino della montagna.

La montagna nella pittura di Zeni è intesa come una Grande Madre: da essa, dai suoi nevai luminosi, sgorga l’acqua purissima dei torrenti, fonte suprema di vita. Squarci di luce sulla tela sono le cascate, gli scrosci che vanno a disegnare quelli che l’artista stessa definisce i Percorsi dell’acqua. In queste opere è forte la vicinanza poetica con il Romanticismo ottocentesco; la Natura è il vero specchio dell’anima umana, è l’universo in cui immergersi, nel quale contemplare e contemplarsi.

Ma è soprattutto nel ciclo di opere Voli radenti che Elisa Zeni esprime l’armonia e la grandezza della Natura con un vigore ed al contempo una spiritualità che ci spinge quasi inebriati al sentimento romantico del sublime. In questo ciclo le montagne sono descritte in modo singolare, a volo d’uccello; dall’alto, immersi in un’atmosfera estremamente luminosa, ci pare di percorrere volando quel lembo della Madre Terra che dialoga in modo diretto con l’universale ed il cosmico. Sono luoghi a metà strada tra realtà e immaginazione, nei quali vi è un senso di pace che l’uomo contemporaneo può ritrovare solo nel rapporto intimo fra natura e anima. Elisa Zeni esprime nelle sue opere questo rapporto intimo, quasi privilegiato. Le montagne descritte in Voli radenti si confondono fra nubi e foschie: qui colore e luce si fondono. Pare di rivedere le stesse emozioni di colore-luci rappresentate nelle Marine da Virgilio Guidi. Vi è tutta la secolare tradizione e maestria della pittura veneta in queste opere. Vi è la ricchezza di passaggi cromatici, l’intensa luminosità del colore che si ritrovano nei cieli che fanno da sfondo alle opere di Giovanni Bellini e di Giorgione. Con quest’ultimo, pensiamo alla celeberrima Tempesta, Elisa condivide lo stesso fascino per la contemplazione della natura e per la corrispondenza penetrante e vitale che esiste tra uomo e natura stessa.

Marcello Nebl, 2007

 

 

..."Il Giallo"

Elisa Zeni riscopre la natura e i suoi particolari. Zuma in maniera quasi fotografica e riproduce memore della lezione del trompe l'oeil. Sulla tela cattura i sassi, l'acqua, simbolo di vita, energia e forza con le sue trasparenze del colore del sole riflesso. I suoi quadri sono microfotografiche romantiche: il paesaggio è mezzo, specchio e pretesto delle emozioni dell'artista. Tra acqua e sassi si ritrovano respiri (Respiro, 2007) nel movimento del fluire, ci si può perdere (Perdersi, 2007) e ritrovare in una goccia d'acqua (Intuizione, 2007) e anche incontrare se stessi o un cigno di riflessi (Incontro, 2007), in un continuo rimando tra esterno ed interiorità, dal giallo realistico al giallo interiore, e viceversa. Ogni quadro è tappa di un percorso di vita. Guardiamo la natura e diventiamo la natura, in un continuum emozionale empatico


Chiara Girardi - UCT (n.11/07), 2007

 

"Emozioni in Giallo"

Elisa Zeni, grande amante della montagna in tutte le sue forme, si è fermata a considerare i riflessi gialli della luce sui sassi, le rocce, lungo e dentro ai torrenti con un atteggiamento quasi impressionista studiando le variazioni retiniche del suo mostrarsi e riportandole con assoluta fedeltà.

Pietro Marsilli, 2007

 

Intervista Alumni UNITN, 2021